PresentazioniEditoriali

SEI

In data 22 febbraio 2024, è stato presentato, nella sala Oriana Fallaci di palazzo Ferro Fini, il libro “SEI” curato dal collettivo di scrittori ‘Scriverperbene’ e pubblicato da Felici Editore. Si tratta di un progetto letterario di medicina narrativa per un nuovo rapporto tra medico e paziente basato sull’ascolto, che nasce dalla collaborazione tra sessantasei scrittori e altrettanti pazienti oncologici. Questi ultimi, infatti, nel donare le proprie parole agli autori le hanno fatte diventare dei racconti esperienziali in grado di restituire speranza e fiducia, anche di fronte a gravi patologie.
La Consigliera regionale Chiara Luisetto, che ha promosso e coordinato l’evento, in apertura ha ricordato “le forti emozioni provate di fronte a un volume non certo banale, capace di raccontare tante storie pregne di significato. Storie di malattia e di vita. Grazie a questo libro, mi si è aperto un mondo prima sconosciuto: quello della ‘medicina narrativa’. Ho scelto di presentare la pubblicazione in questo luogo prestigioso perché credo possa essere un modo per dare voce, attraverso la creatività degli scrittori, alle esperienze, non solo di malattia, ma soprattutto di cura. Penso che la ‘medicina narrativa’ rappresenti proprio un nuovo approccio alla cura, dando vita a un diverso rapporto tra medico e paziente. È uno strumento per attraversare, con una luce nuova, i momenti difficili che inevitabilmente si palesano davanti a un malato nelle varie fasi della patologia. Perché è proprio in quei momenti, così drammatici, che i pazienti si trovano nell’impossibilità di condividere il proprio dolore, le proprie esperienze”. “Grazie a questo progetto letterario – ha concluso la Consigliera Luisetto – ritorniamo a dare voce a quanti hanno affrontato un percorso di malattia e di cura impegnativo e, al contempo, rafforziamo il legame tra medico e paziente. In realtà però il libro non parla di malati, ma di donatrici e donatori di parole, di parole scritte che sanno curare”.
A seguire, è intervenuta Rita Chiari, Direttrice UOC Oncologia A.O. ‘Ospedali Riuniti Marche Nord’, oncologo clinico, che ha esternato il proprio convincimento sul fatto che “l’Oncologia è un osservatorio privilegiato sulla vita, non certo sulla morte e la ‘medicina narrativa’ rappresenta uno strumento di cura in grado di affiancare la tradizionale, e comunque insostituibile, medicina basata sulle evidenze. Resta infatti fondamentale la competenza del medico, ricercata sempre dal malato. Ma, attraverso questo progetto innovativo, possiamo instaurare una comunicazione bidirezionale tra il professionista sanitario e il proprio paziente, con il primo in grado di tradurre i termini scientifici in parole facilmente comprensibili dalla persona malata che si trova di fronte, e con il secondo messo nella condizione di poter raccontare il proprio percorso esistenziale, che deve far parte della sua cartella clinica. La ‘medicina narrativa’ rappresenta una nuova postura per il medico nel rapporto con i pazienti. Questa mia idea si è potuta concretizzare nel momento in cui ho conosciuto il collettivo di scrittori ‘Scriviperbene’, a cui ho chiesto di tradurre in storie di vita il valore della malattia dei pazienti, perché sono convinta che le parole possano riempire i vuoti di un’esistenza. Ho semplicemente fatto da tramite tra i sessantasei scrittori e i sessantasei malati che hanno donato ciascuno sei parole, mentre stavano vivendo diverse fasi della malattia oncologica. Alcuni di loro sono guariti, perché oggi, grazie al cielo, di cancro si può guarire; le storie di altri, invece, sono state raccontate dai loro familiari”.
Successivamente, è intervenuta Arianna Lorenzetto, curatrice e scrittrice, che ha ricordato quanto segue: “La nostra voce può diventare anche parola scritta e qui si è voluto mettere nero su bianco le voci dei pazienti oncologici. Parole che sono state donate proprio affinché le tante voci potessero raggiungere moltissime persone. Credo che la ‘medicina narrativa’ rappresenti uno strumento per tradurre per iscritto le nostre emozioni e il nostro vissuto. Inoltre mi preme sottolineare come questo libro rappresenti un progetto benefico, in quanto tutti i proventi derivanti dalla sua vendita andranno alla UOC diretta dalla professoressa Chiari per l’acquisto di nuove strumentazioni”. “Il libro è uno strumento per chi l’ha scritto, per chi ha donato le parole e per chi lo leggerà: 6 parole, 66 donatori, 66 scrittori, 66 racconti, per te che Sei lettore”, ha chiosato infine la curatrice.
Maria Laura Rosati, medico dermatologo con la passione per la scrittura, nella duplice veste di scrittrice e curatrice, ha spiegato la struttura del libro: “sessantasei scrittori, sessantasei pazienti, donatori, ciascuno, di sei parole; racconti di circa seimila battute, articolati in sei capitoli”. “SEI è un progetto letterario di medicina narrativa – ha ricordato la scrittrice – e il rapporto tra scrittore e donatore è avvenuto esclusivamente attraverso le parole. Parole che sono state importanti lungo il percorso terapeutico e che diventano ora dono per chi legge il libro e per chi ha costruito un racconto su queste parole, ovvero i sessantasei scrittori”. “Ho collaborato a questo progetto con grande piacere in quanto sono stata anch’io paziente oncologica e devo ringraziare la professoressa Chiari per tutto quello che ha fatto per me – ha confidato la dottoressa Rosati - Il gruppo ‘Scriviperbene’ è fluido e inclusivo, mette assieme, per scopi benefici, scrittori provenienti da tutta Italia. Abbiamo chiesto ai nostri scrittori di trasformare le parole in racconti di vita, non necessariamente di malattia, la quale, certamente, è presente ma non rappresenta l’orizzonte finale che, invece, si apre alla speranza”.
Silvia Raviola, donatrice di parole, ha raccontato la propria storia di malata oncologica, guarita, nel fisico e nell’anima, dopo un difficile percorso di cure. “Il momento della diagnosi della malattia - ha ricordato Raviola - è stato per me uno tsunami di dolore e devastazione, ma poi ho saputo affrontare le cure con forza e coraggio, anche grazie a Centri sanitari di assoluta eccellenza. Ho donato le parole perché sono convinta che queste racchiudano un grande valore, sintetizzando emozioni forti”.
In rappresentanza degli amministratori dell’area Berica intervenuti numerosi, ha preso la parola il Sindaco di Poiana, Paola Fortuna, che ha evidenziato come la medicina narrativa sia in grado di affrontare le nuove sfide della sanità moderna: non solo curare, ma prendersi cura del paziente e condividere con esso le esperienze, dimostrando capacità di ascolto. “Siamo di fronte a un nuovo approccio con i malati - ha concluso il Sindaco - in cui le parole possono essere veramente potenti. Ringrazio di cuore tutte le donne coraggiose che hanno voluto mettere nero su bianco le proprie esperienze di vita”.